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domenica, novembre 18, 2012

Not because they are easy, but because they are hard

A volte quando vedi davanti a te delle sfide che si ergono come fossero delle enormi montagne, ecco che arrivano i dubbi. E allora devi ricordarti per quale motivo combatti ogni secondo della settimana, perché quello che fai lo fai proprio perché è difficile ed è una sfida, e ne vale la pena, sempre. Perché quello che conta e fare quel passo in più verso ciò che cerchiamo di capire, e darlo gratuitamente a tutti quelli che chiedono come ci siamo arrivati. Perché l'uomo è curioso, e si migliora soddisfacendo la curiosità per il mondo che lo circonda.



 
We meet at a college noted for knowledge, in a city noted for progress, in a state noted for strength, and we stand in need of all three, for we meet in an hour of change and challenge, in a decade of hope and fear, in an age of both knowledge and ignorance. The greater our knowledge increases, the greater our ignorance unfolds.
Despite the striking fact that most of the scientists that the world has ever known are alive and working today, despite the fact that this Nation's own scientific manpower is doubling every 12 years in a rate of growth more than three times that of our population as a whole, despite that, the vast stretches of the unknown and the unanswered and the unfinished still far outstrip our collective comprehension.

We choose to go to the moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard, because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept, one we are unwilling to postpone, and one which we intend to win, and the others, too.

We set sail on this new sea because there is new knowledge to be gained, and new rights to be won, and they must be won and used for the progress of all people.

And I am delighted that this university is playing a part in putting a man on the moon as part of a great national effort of the United States of America.
Many years ago the great British explorer George Mallory, who was to die on Mount Everest, was asked why did he want to climb it. He said, "Because it is there."
Well, space is there, and we're going to climb it, and the moon and the planets are there, and new hopes for knowledge and peace are there. And, therefore, as we set sail we ask God's blessing on the most hazardous and dangerous and greatest adventure on which man has ever embarked.

Testo completo



lunedì, luglio 02, 2012

SPIE 2012

Questa settimana si svolgono parallelamente due conferenze molto importanti e frequentate in ambito astronomico: lo SPIE Astronomical Telescopes + Instrumentation 2012 e la European Week of Astronomy and Space Science (EWASS). Io sto partecipando ad entrambe per presentare il Fabry-Pérot che abbiamo da poco completato di assemblare in laboratorio. Proprio ieri ho presentato il mio lavoro allo SPIE con un poster che è stato apprezzato da tutti quelli che si sono fermati a leggere i dettagli. Speriamo che crei nuovi collegamenti e possibilità!


P.S. mi sono perso la visone della finale con tutti gli usuali co-tifosi e questo spiega come è andata  :(

seconda APOM di riserva: io con il poster by Roberto



sabato, ottobre 08, 2011

Postfazione

Così all’istituto di Fisica ottenni una stanza tutta mia, piena di un mucchio di strumenti ottici sensibili. Non tedierò il lettore con la descrizione dei princìpi e della metodologia di quegli esperimenti, e citerò solo il cosiddetto ”interferometro”, costituito da due lastre di vetro semi-riflettenti che devono essere mantenute parallele con la precisione di un milionesimo di centimetro. Dopo averle allineate con grande fatica, basta starnutire e l’allineamento è
irrimediabilmente alterato! Li chiamavo i diavoli di entrata e di uscita.


George Gamow, La mia linea di Universo



Se persino Gamow ha trovato così diabolici questi strumenti non si può non ammettere che questi interferometri a cavità ottica risonante siano proprio delle brutte bestie da trattare... D’altro canto 112 anni dopo la loro invenzione rappresentano ancora una sfida tecnologica non banale da vincere. Se da una parte le moderne tecnologie, l’elettronica in particolare, aiutano moltissimo nel controllare questo tipo di strumenti così complicati, dall’altra risulta quasi impensabile che già nel 1924 controllare la cavità ottica con una precisione di 10 nm fosse un’operazione di routine, sebbene difficile. Questi strumenti sono tanto più intriganti se si considera che sono spesso usati come metri campione per le misure più precise. Calibrare tale strumento diventa quindi l’equivalente di ricostruire in casa un metro campione come quello conservato vicino Parigi, senza avere altro standard se non la luce stessa che si vuole filtrare.

La mia tesi consisteva proprio nel descrivere le basi teoriche e i metodi alla base di questi strumenti. Spero di non avervi tediato troppo, d’altronde il mio scopo era ben diverso da quello di Gamow!

Luca Giovannelli

Intro Tesi

Abstract

In questo lavoro di tesi specialistica viene presentato lo studio per un interferometro di Fabry-Pérot in corso di sviluppo presso il Laboratorio di Fisica Solare dell’Università agli studi di Roma Tor Vergata. In particolare, durante il lavoro di tesi, mi sono occupato della definizione dei requisiti di posizionamento nanometrico della cavità ottica. In tale ambito ho sviluppato un programma di simulazione del Fabry-Pérot e ho calibrato sperimentalmente il sistema piezo-capacitivo servocontrollato.

Il prototipo verrà usato per effettuare dei test su banco ottico della qualità ottica meccanica e del controllo elettronico. Servirà inoltre come base per lo sviluppo di un prototipo da volo per applicazioni in campo astronomico da satellite. Viene presentato l’interferometro di Fabry-Pérot all’interno del quadro degli spettroscopi per uso astronomico, con i suoi vantaggi e svantaggi. Viene trattata nel dettaglio la teoria dell’interferenza di fasci multipli nel caso
ideale e le limitazioni di uno strumento reale. Vengono prese in considerazione le possibili applicazione da terra e dallo spazio di un tale strumento nei campi dell’Astronomia, con particolare attenzione al caso dello studio del Sole.

Viene inoltre descritto il prototipo in corso di sviluppo e il funzionamento elettromeccanico del controllo della cavità ottica, con i due movimenti di regolazione micrometrica e macrometrica e i sensori capacitivi di controllo. E' inoltre riportato il software di controllo sviluppato. Sono infine mostrati i risultati dei test effettuati sugli apparati elettromeccanici di controllo.



Acknowledgments

I am grateful for the priceless help given to me in the laboratory by
Prof. Francesco Berrilli, Dott. Dario Del Moro,
Dott. Roberto Piazzesi, Prof. Alberto Egidi,
Prof. Arnaldo Florio.
I am particularly grateful to Ing. Martina Cocciolo
for the invaluable support in FEM analysis and
modeling of the Fabry-Pérot prototype.
Thanks to Prof. Maurizio De Crescenzi for letting me use his lab equipment.
Thanks also to LightMachinery for valuable help with the optical components.







Lo studio delle stelle fisse quanto è stato finora importante per la teoria de’ movimenti celesti, altrettanto è stato limitato per le ricerche fisiche. Tutto finora si è ridotto a esaminarne il colore, l’intensità della luce e la variabilità.
Ma la scoperta della spettrometria ha fatto di questo studio uno de’ più vaghi, svariati e anche dilettevoli ed importanti che possono trovarsi. La varietà delle tinte delle stelle è accompagnata da una corrispondente distinzione de’ loro colori elementari , e da una differenza di righe spettrali: e queste essendo mirabilmente collegate colla natura della materia che arde in quegli astri e li costituisce, ci viene per tal mezzo somministrato come conoscere la natura di quelle sostanze di cui sono formati.


Padre Angelo Secchi








The Six Phases of a Project:
1. Enthusiasm,
2. Disillusionment,
3. Panic,
4. Search For The Guilty,
5. Punishment Of The Innocent,
6. Praise and Honours For The Non-Participants.



Anonymous
Cited by Philip Hobbs in Building Electro-Optical Systems

sabato, novembre 27, 2010

Fornace solare

Spesso gli appassionati di astronomia rimangono stupiti dalle differenze di dimensione che ci sono tra telescopi diurni e telescopi notturni. Mentre i primi solo recentemente stanno superando il metro di diametro i secondi viaggiano ormai oltre i 10 metri. Il motivo è presto detto, il Sole è molto più vicino, ci arrivano molti più fotoni e possono diventare difficili da gestire. Già Archimede nel passato sembra aver sfruttato gli specchi per concentrare questa fantasmagorica energia bruciando le navi romane che assediavano Siracusa. Un telescopio che punta il sole insomma diventa molto velocemente uno specchio ustore in grado di bruciare l'attrezzatura se non lo si progetta con cura. E anche così non è facile attualmente andare oltre il metro e mezzo di diametro. Cosa succede se si osa troppo lo vedete qui sotto



In questa stazione da 1 Mw di potenza in Francia, la luce solare viene concentrata per effettuare esperimenti ad alta temperatura su materiali sperimentali. Il sistema equivale circa ad un telescopio con diametro di 20 m, solo che qui la qualità ottica non deve essere così elevata perché non si vogliono ottenere immagini ad alta risoluzione dell'atmosfera solare, solo concentrare i raggi di luce per avere tanta energia! E in questo modo si arriva fino a temperature di 3500 °C nel fuoco dello specchio, il flusso di calore è tale da poter sciogliere qualunque materiale finora noto, persino rocce!

Per avere immagini più dettagliate però è indispensabile (tra le altre cose) uno specchio di dimensioni sempre più grandi. Come risolvere quindi il problema? Semplice si seleziona solo una piccola parte della luce in arrivo, quella di un piccolo dettaglio della superficie del Sole. Per farlo si usa un Heat Stop, ovvero un blocco per il calore. Si tratta, per dare una descrizione alquanto calzante, di uno schermo forato su cui viene proiettata l'immagine del Sole e da cui si preleva solo una porzione centrale, eliminando tutti i raggi non desiderati. Il gruppo di Fisica Solare dell'Università di Roma Tor Vergata sta sviluppando questo indispensabile strumento per il telescopio solare di nuova generazione EST (European Solar Telescope) che avrà uno specchio principale con un diametro di 4 metri e che è attualmente in fase di progettazione. Riuscirà ad eliminare 13 Kw di energia mantenendo tutta la strumentazione a temperatura ambiente per evitare turbolenze interne al telescopio che degraderebbero l'immagine. Come avrete capito dal video riuscire in un compito del genere non è affatto una banalità. Per riuscirci sono state impiegate tecnologie usate negli impianti nucleari a fissione, la densità di energia infatti è dello stesso ordine di quella assorbita dai sistemi in prossimità delle barre di Uranio del nocciolo!

domenica, febbraio 07, 2010

STS-130

In questi gironi ci sono alcuni lanci da seguire. Anzitutto questa mattina c'è stato il primo tentativo per la missione shuttle STS-130, rinviato a causa del maltempo. Ci riproveranno domani mattina alle 10.14 ora italiana, come al solito si può seguire la diretta su NASA TV. L'Endeavur porterà su gli ultimi pezzi volumetricamente significativi della Stazione Spaziale Internazionale, ovvero il NODE 3 Tranquility e la Cupola. Si tratta di un modulo multiservizio che permetterà agli astronauti a bordo della ISS di ampliare ulteriormente le possibilità abitative e contiene sistemi di controllo termico e ambientale. In una delle porte, inoltre, verrà installata la cupola, un gigantesco oblò che permetterà di controllare i movimenti del braccio robotico canadese e di guardare come non è mai stato possibile prima la Terra. Si tratta di una cupola con 6 oblò del diametro di 3 metri che verrà installata nella porta Nadir del modulo Tranquility; sarà quindi sempre puntata verso la Terra (non vedo l'ora di gustarmi le prime foto).



Mercoledì se tutto va bene verrà inoltre lanciato un importante satellite per l'osservazione del Sole, il Solar Dynamics Observatory (SDO). Viene considerato un po' il successore di SOHO e produrrà la bellezza di 1.5 TB di dati al giorno.

giovedì, settembre 24, 2009

Notte Europea dei Ricercatori 2009: apertura straordinaria di Monte Mario

Domani, in occasione della Notte Bianca della Ricerca verrà riaperto al pubblico l'osservatorio di Monte Mario. Sarà possibile visitare (guidati da me o da due miei colleghi hi hi) il Museo Astronomico e Copernicano nel suo allestimento completo. Saranno inoltre allestiti 5 telescopi nel piazzale del fortino militare di Monte Mario e collegamenti in remoto con i telescopi REM (La Silla - Cile) TNG (Canarie) e LBT (Arizona).

Programma completo Monte Mario

La strada verrà chiusa al traffico e sarà garantito un servizio navetta da Piazzale Clodio ogni 15 minuti a partire dalle 19. A partire dallo stesso orario sarà possibile registrarsi per la visita guidata che partirà ogni mezzora dalle 20.00 fino alle 24.00. Accorrete numerosi! E se Monte Mario è troppo distante ci sono tantissimi eventi in tutti i laboratori nell'area di Frascati, vero centro della manifestazione!


lunedì, luglio 06, 2009

Canarie: si va!



Vinta la borsa di tirocinio iniziano i preparativi per il mese di lavoro all'osservatorio del Teide! E che non si dica che vado a stravaccarmi al mare, quello lo vedrò solo dai 2400 m di altezza dell'osservatorio del Teide!!! (ma a chi la voglio dare a bere poi) :)

domenica, giugno 14, 2009

Il Panda Albino

In una società massificata come la nostra sembra strano sentirsi una sottospecie in estinzione. Per me però ultimamente è proprio così che procedono le cose. Qualche tempo fa infatti è stata ufficializzata la chiusura del mio corso di laurea specialistica in "Scienze dell'Universo", chi vorrà fare astrofisica dal prossimo anno verrà integrato nella specialistica di Fisica è verrà creato l'apposito indirizzo. Tale scelta porta sostanzialmente ad una riduzione dell'offerta formativa dovuta alla chiusura di molti corsi a scelta senza particolari risparmi in fatto di stipendi (i professori rimangono numericamente gli stessi) o amministrativi (visto che la stessa persona che si occupava di noi si prendeva cura anche della triennale e della specialistica in Fisica e continuerà a farlo). La motivazione è da ricercarsi nei malus (tagli dei fondi ordinari) per le Università che presentano corsi con pochi iscritti; per evitare tagli è stato quindi deciso di eliminare i corsi più piccoli accorpandoli insieme. Nel nostro caso infatti si trattava di "soli" 16 iscritti. Ora tale scelta ideologica vorrebbe essere fatta passare come meritocratica perché "elimina piccoli corsi inutili". In realtà guardare al numero di iscritti non significa valutare un corso di laurea, vorrei proprio vedere se avrebbero davvero il coraggio di definire inutile un corso di Astrofisica come il nostro che vanta esperti rinomati in vari settori nel collegio docenti (probabilmente avrebbero il coraggio...). Ormai però le direttive sono state date e molti altri corsi verranno riassorbiti come il nostro. Alcuni sostengono che la nuova collocazione (al di là dai tagli) sia più corretta perché inquadrata all'interno della specialistica in Fisica e non mi sento di dargli torto. Rimango comunque dell'idea che all'interno della riforma 3+2 sarebbe più corretto che ogni indirizzo attuale di Fisica (Teorica, Nucleare, Elettronica, Biologica) ,oltre ad Astrofisica, avesse il suo corso di laurea magistrale. Sta di fatto che io sarò uno degli ultimi a laurearsi con il sistema attuale, visto che sono stato tra gli ultimi a iscriversi... e non è finita qui!

Colpito una seconda volta in poco tempo, hanno fatto fuori anche il mio indirizzo sperimentale delle superiori. In realtà ad essere eliminato è proprio il sistema delle sperimentazioni (più del 60% dei liceali lo sfruttano ad oggi) , che permettevano delle variazioni nel numero di ore dei vari corsi e permettevano anche di introdurne altri non previsti. Nel mio caso ad esempio, tra le molte differenze, spiccava la presenza del laboratorio di Fisica-Chimica. Non mi stancherò mai di dire che quel corso, grazie al professor Calabrò, mi ha portato al primo anno di Fisica con le basi di come si scrive una relazione di laboratorio e della trattazione degli errori, uno tra i pochissimi degli iscritti del mio anno. Toglieranno anche questa opportunità per motivi di bilancio, e io diventerò uno strano relitto di una fase di riforme che è collassata su se stessa...

sabato, aprile 18, 2009

La coscienza trema

Segnalo due nuovi approfondimenti sul terremoto, la nuova puntata di Tolleranza Zoro e il nuovo intervento di Cattaneo sull'argomento dal quale riporto un estratto.




Cattaneo cita un lettore che ha assistito a un convegno sulla possibilità di prevedere i terremoti:

“Apre il prof. Gasparini [Paolo Gasparini, professore ordinario di fisica terrestre dell’Università Federico II di Napoli]. Non è possibile prevedere i terremoti (dove, quando, intensità) sostanzialmente perché si tratta di una frattura in un mezzo disomogeneo. È possibile prevederli (sempre dove, come, quando) probabilisticamente. È stata mostrata una mappa con la distribuzione di probabilità del verificarsi un evento di magnitudo superiore a 5,5 tra il 2008 e il 2012. Il posto con probabilità maggiore era L’Aquila. È possibile un Early Warning (una decina di secondi prima della scossa) durante il quale bloccare in automatico treni ponti gas e così via. Quanto al radon è accettato che è un debole precursore (aumento di probabilità del verificarsi del sisma).
Giuliani: si è costruito da solo un rilevatore di radon che si basa su principio diverso da quelli in uso. Questi misurano le particelle alfa e hanno bisogno di giorni per fare la misura, il suo misura i raggi gamma emessi dal decadimento Bismuto Pb e necessita di una mezz’ora per fare la misura. Ha una finestra di preallarme di 6-24 ore e un raggio d’azione che dipende dalla magnitudo del sisma (per eventi come l’ultimo sisma circa 150 chilometri). Sostiene che nel 2004 su “sfida” di Boschi [Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia] fece una campagna di prove per dimostrare l’attendibilità del suo metodo. Risultato: 7 eventi su 7 previsti in Abruzzo. Commento di Boschi: L’Aquila è talmente sismica che se dico che domani ci sarà un sisma, ci prendo.
I fisici presenti in sala hanno fortemente contestato la validità dello strumento (non scherma i raggi cosmici e qullo che misura non è altro che la loro fluttuazione). Gasparini l’ha difeso dicendo che i raggi cosmici sono trascurabili per queste misure, e lo strumento scherma ottimamente la radioattività ambientale che è la principale fonte di rumore. Insomma, per Gasparini strumento e misure valide, correlazione errata.
Domanda: perché non ha pubblicato i dati? Risposta: ci sta lavorando. Suscita più di una perplessità quando afferma cha ha “visto” anche il sisma di Sumatra del 2006 (di magnitudo 9,1).
Alla fine, però, la conclusione più amara l’ha fatta un professore. Perché in presenza di sciame + la previsione probabilistica di cui sopra + radon, che comunque aumenta la probabilità di un evento, la PC non s’è organizzata prima?”

lunedì, aprile 06, 2009

La Terra trema

Questa notte come ormai tutti voi sapete c'è stato un terremoto piuttosto intenso localizzato a poca distanza da l'Aquila. Io a differenza dei più non mi sono accorto di nulla anche se più o meno tutti anche qui a Roma sono stati svegliati dalla scossa. Primo esempio di terremoto italiano dell'epoca 2.0 del web ho passato parte della giornata ad acquisire informazioni sulla tragedia. Perché gran parte della città purtroppo è stata gravemente danneggiata dal sisma e alcune frazioni limitrofe sono state completamente rase al suolo. In particolare mi ha fatto arrabbiare il fatto che tanti studenti universitari siano stati coinvolti perché alloggiati in vecchie case poco costose e soprattutto per il fatto che "la casa dello studente" sia venuta giù come un castello di carte...

Detto ciò un po' di precisione e di raziocinio scientifico. Anzitutto perché in Italia, paese notoriamente a rischio sismico, non si costruisce con criterio antisismico? Non sono state abbattute solo le case medievali ma anche altre molto recenti e questo è inaccettabile. Pensiamo a terremoti che avvengono in Giappone, più forti e con molti meno morti e feriti. Terremoti di questa magnitudo li ci sono circa una volta l'anno e meno spesso si arriva ad intensità anche 30 volte superiori. Già ma di che magnitudine stiamo parlando? Inizialmente infatti si parlava di 5.8 richter e poi si è spostata verso 6.3, perché? In realtà il secondo valore, più corretto, è una magnitudo di momento sismico che interpola i dati di più sismografi e rappresenta tutta l'energia rilasciata dal sisma. Il dato richter invece è una misura più locale legata al logaritmo dell'oscillazione massima a 100 km dall'epicentro. Mi rifiuto di dare il dato Mercalli che non è scientificamente rilevante in quanto prende in considerazione i danni a strutture e dipende molto dalla concentrazione della popolazione e dalla qualità delle case! Magari con case antisismiche questo stesso sisma sarebbe stato valutato anche due o tre gradi sotto il valore stabilito oggi. Ho sentito addirittura dire da alcuni giornalisti: "il sisma del n-esimo grado della scala Mercalli equivalente al 6° grado richter" ...assolutamente errato!

Veniamo ora alla questione che sta impazzando sulla rete: era possibile prevedere il terremoto? Da mesi i cittadini della zona si lamentavano delle continue scosse che impedivano anche di riposarsi con tranquillità la notte. Poi giorni fa esce la notizia che un ricercatore dei laboratori nazionali del Gran Sasso avrebbe previsto una forte scossa a Sulmona per la settimana scorsa.
Ora, uno sciame sismico non prevede per forza una forte scossa come in un crescendo, può anche spegnersi così come è nato. La previsione dei terremoti intesa come circoscrizione ad una giornata ed una zona non troppo vasta non è ancora nelle nostre tecnologie. Il sig. Giuliani (non è laureato) infatti ha previsto un sisma in un'altra zona che non è avvenuto ( o volete forse considerare questo come il terremoto previsto visto che è avvenuto una settimana dopo ed era stato garantito un preavviso sulle 6 ore?) ed aveva circoscritto un'area di 150 km^2. Cosa fare, evacuare una regione intera per un tempo indefinito? Magari evacuare Sulmona portando i cittadini a l'Aquila con la beffa di avere ancora più vittime? Il problema è che la persona che ha dato l'allarme non è il massimo della credibilità scientifica (non esiste un solo articolo di Giuliani a tal proposito, o almeno io non ne ho trovati). A tal proposito mi sento in piena sintonia con Cattaneo. La cosa va sicuramente analizzata meglio, soprattutto con più rigore scientifico, ma allo stato attuale non mi sento di dare fiducia a questa teoria.

Un'ultima considerazione sulla frequenza del fenomeno. Le tanto temute scosse di uno sciame sismico a bassa intensità sono tantissime tutti i giorni e non bisogna farsi prendere dal panico. non significa che arriverà un forte sisma solo perché ci sono scosse di grado tre (circa 130 al giorno in tutto il mondo) o inferiore. Le scosse del 6° grado sono ben 120 all'anno in media, non una cosa rarissima insomma. Il nostro non è un paese in cui questi eventi sono rari di conseguenza dovremmo attrezzarci molto meglio per il futuro, anche se sinceramente non sono molto fiducioso in questo senso...

martedì, marzo 17, 2009

GOCE


Oggi lanciano (se tutto va bene visto il rinvio di ieri) GOCE, un satellite ESA con alta partecipazione italiana. Munito di sei accelerometri tri-assiali misurerà il campo gravitazionale terrestre come non è mai stato fatto prima. Se avete tempo il lancio è previsto per le 15.20 e lo potete vedere dal sito ufficiale




lunedì, settembre 22, 2008

Basta stupidaggini su LHC per favore



Non ce la faccio più a sentire TG e giornali che continuano a dire un cumulo di stupidaggini di pseudo fisica con degli errori che mi aspetterei solo da ragazzini delle medie in un paese civile. Ora si mettono anche ad insultare perché dopo pochi giorni uno stop tecnico farà slittare l'inizio degli esperimenti. Come a dire: avete fatto tanto i catrastofisiti e non sapete neanche farlo funzionare... come se fossero stati i fisici del Cern a voler parlare di buchi neri in Svizzera.

Per l'ultima volta: processi che coinvolgono le stesse energie avvengono continuamente in alta atmosfera. Per la precisione 3.5 al secondo (misurati da PAMELA, i dati me li ha passati un collega!) e sempre per la precisione l'energia di cui sto parlando va da quella massima che raggiungerà LHC (14 Tev) in su. Quindi direi che è un miliardo di volte più probabile che vi cada un meteorite in testa che veniate inghiottiti da un minibuconero prodotto al Cern (la cifra l'ho buttata li ma ho sicuramente approssimato per difetto...)

Un banale guasto a un connettore non dovrebbe essere sufficiente a denigrare un progetto di tali dimensioni in cui l'Italia da un grandissimo contributo (1500 fisici sulle circa 7000 persone che ci lavorano). I tempi di riparazione sono dovuti al fatto che si dovrà riportare la temperatura a livelli accettabile (si lavora a pochi K) e poi raffreddare nuovamente tutto: circa due mesi quindi. Anche quest'estate sono stati impiegati due mesi di duro lavoro per portare a regime i macchinari prima che a settembre si potesse inaugurare il tutto tra grandi clamori e sensazionalismi ingiustificati da fine del mondo.

Insomma rispetto per chi ha studiato tanto e continua a impiegare la sua vita per cercare di capire come è fatto il mondo che ci circonda, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande, questo è il lavoro di un fisico.

venerdì, maggio 23, 2008

L'affare Scajola



Ed ecco che con mossa teatrale ad effetto il nuovo governo nella persona di Scajola annuncia il ritorno dell'Italia al nucleare. Di più: entro la fine della legislatura si metteranno i primi mattoni di una centrale di nuova concezione che permetterà al paese di avere una nuova fonte energetica sicura economica e nel rispetto dell'ambiente.

Ora mi sembra evidente che queste siano solo affermazioni sensazionalistiche assolutamente slegate dalla realtà italiana. Analizziamo meglio la questione per chiarire cosa ne penso io del "Nucleare".

Innanzitutto a mio parere la scelta emotivamente condizionata da Cernobyl fatto con il referendum era sbagliata. Il nucleare era una strada da seguire in quel periodo, ci avrebbe permesso una parziale indipendenza energetica e ora non avremmo un costo dell'energia così alto. Era un caso di eccellenza italiana ( i reattori praticamente li ha inventati Fermi...) che si è deciso di non proseguire. Inutile dire che i rischi per questo tipo di centrali sono sempre presenti ma che non vanno demonizzate come è stato fatto. Cernobyl era una centrale vecchia all'epoca dell'incidente, costruita male e tenuta peggio. Con le dovute accortezze le centrali sono una scelta possibile, soprattutto quando il confine nord ne è disseminato e un'incidente li è sostanzialmente equivalente ad uno nel nostro territorio.

Chiarita la faccenda referendum ora sarebbe una scelta intelligente tornare al nucleare? In breve no... Con un paragone alla mano direi che l'Italia è come un'invitato di una festa a cui non ha partecipato, che si presenta dopo il caffè con una bottiglia di spumante dicendo:"stappiamo???". Siamo arrivati tardi, il tempo delle centrali di seconda generazioni (quelle commerciali attualmente diffuse in tutto il mondo) ormai è finito. Il futuro è la terza o meglio la quarta generazione. Ci arriveremo se va bene tra 20 o 30 anni. Nel frattempo dovrebbero funzionare le vecchie centrali (senza costruirne di nuove) e si dovrebbe fare ricerca provando a costruire dei prototipi di III generazione (per poi arrivare ai commerciali di IV generazione). Indubbiamente queste nuove centrali a neutroni veloci sono più sicure più efficienti e le scorie sono minime perchè le vecchie scorie pesanti sono utilizzate insieme all'uranio come combustibile. I tempi di dimezzamento sono quindi molto più bassi, centinaia di anni invece di decine di migliaia. L'Italia a questo punto può sperare di partecipare alla ricerca in questo campo. I fondi negli ultimi anni sono stati sostanzialmente nulli, il nucleare era un tabù imprescindibile, ricorderete il polverone per la partecipazione del nostro paese alla costruzione di centrali all'estero. Non abbiamo più le infrastrutture e le risorse umane per poter costruire reattori nucleari. Rimettere in piedi un simile meccanismo richiederà 15-20 anni solo per formare le persone necessarie.

Come si può quindi vendere fumo in questo modo spacciando per possibile la costruzione di un reattore di nuovo tipo tra 5 anni? E' semplicemente assurdo. Diciamo che impegnandoci molto tra 15 potremmo iniziare a costruire un reattore di vecchio tipo o investendo molto uno di III generazione. Con quali soldi tutto questo??? Non si sa... ricostruire da capo un settore industriale immagino sia economicamente vantaggiosissimo... E poi dove mettere la nuova centrale? Da quasi 6 mesi si deve trovare un sito per i rifiuti in Campania e ancora non se ne è trovato uno per l'opposizione dei residenti dei vari siti possibili. Ora hanno reso tali siti di interesse nazionale per poter passare ad una sorveglianza militare delle possibili discariche. Immaginate cosa potrebbe succedere con una centrale nucleare. Vista poi l'abitudine nel campo dei rifiuti a riaprire le vecchie discariche per evitare rimostranze del tipo "qui è incontaminato, non venite qui", immagino che la nuova centrale la faranno dove stanno smantellando le vecchie. Stanno perchè dopo 20 anni le vecchie centrali nucleari Italiane sono ancora in piedi con parte delle loro scorie dentro, non abbiamo un deposito nazionale per le scorie! Come è pensabile fare una centrale senza un tale deposito? E ricordo che questo va fatto perchè di scorie ne produciamo tuttora con gli ospedali e la ricerca...

Insomma un conferenza stampa del genere è una buffonata. In un paese con un'ignoranza scientifica alle stelle poi prevedo effetti disastrosi. La foto sopra cosa pensate che sia? Una centrale nucleare? In realtà sono solo dissipatori termici in cui scorre vapore, in questo caso a Larderello in toscana. Niente atomi, è geotermia!

venerdì, aprile 18, 2008

La scomposizione delle cellule

Non ho voluto parlare di politica, prima e dopo il voto, data la mia certezza che comunque fosse andata sarebbe andata male. Ora però non posso evitare di mostrare esplicitamente in mano a chi stiamo (almeno in campo di cultura scientifica).




Forse Walter non avrebbe fatto errori del genere...

Che il povero Enrico Fermi riposi in pace...

sabato, febbraio 16, 2008

L'Albero Italia


Sentendo parlare Berlusconi ieri sera mi è venuto in mente questa simpatica allegoria dell'Italia. Mi sono immaginato un Albero che si sta seccando, apparentemente in modo irreparabile. Alcune squadre di giardinieri si affannano sotto l'albero per trovare la soluzione. Hanno la brillante idea di provare a potare i rami dell'albero, per alleggerirlo rinvigorirlo. Non si accorgono però che le radici sono state recise in un precedente intervento sbagliato. La potatura servirà a poco in questo modo...

Direte: cosa c'entra questo con la politica? Semplice... vedete ultimamente non si fa che parlare del problema del reddito e di riequilibrare la qualità di vita degli italiani puntando sulla produttività industriale. In particolare propongono (un po' tutti...) di tagliare le tasse, in particolare si parla di defiscalizzare gli stipendi (la potatura). Quello che non riesce a comprendere nessuno è che la produttività e il fatturato delle industrie italiane è legato si alla felicità degli operai che vi lavorano dentro ma anche soprattutto alla ricerca. Si può lavorare alacremente e con il sorriso in faccia nella fabbrica più bella del mondo, però se il sistema produttivo è inefficiente si produrrà comunque poco. Si può realizzare il prodotto più rifinito che si vuole: se è superato e non al passo non si venderà. Magari nel campo della moda e nell'artigianato in genere gli effetti di una detassazione si sentiranno. Nell'industria però ho i miei dubbi... vorrei capire se l'Italia ha intenzione di continuare a essere competitiva nel campo Aeronautico,Spaziale, Elettronico, Farmaceutico, Biomedico o se vuole continuare a produrre solo scarpe griffate. No perchè anche questa è una via come altre. Ci specializziamo solo nei campi in cui siamo conosciuti nel mondo. Uno di questi però è lo Spazio (tanto per dirne uno di quelli citati sopra), basti pensare che il Columbus di cui ho tanto dissertato in questi giorni è stato costruito a Torino. Se vogliono che l'Italia continui ad essere un paese di punta in questo settore devono puntare sulla ricerca che rappresenta le radici di tutto ciò che viene prodotto materialmente e culturalmente in questo paese. Se poi vogliamo specializzarci in scarpe, liberissimi di farlo, io però me ne vado all'estero!

(L'analogia con l'albero probabilmente è dovuta anche alla simbologia politica italiana... ogni riferimento alla quercia è puramente non casuale!)

mercoledì, gennaio 16, 2008

Il papa e la minerva


Subito dopo la notizia della rinuncia alla visita papale erano seguite una serie interminabili di commenti politici. Mi è conseguentemente salita una tale rabbia viste le dichiarazioni che mi era venuta voglia di scrivere un post chilometrico. Continuando a leggere articoli e sentendo i servizi dei vari TG ho optato per una piccola riflessione e basta: meglio dimenticare in fretta.

Sono tuttora favorevole ad un incontro tra il papa e l'università. Non in sede di apertura dell'anno accademico e non per una lectio magistralis con comunicazione a senso unico. Mi sento molto vicino ai Professori di Fisica che avevano manifestato il loro dissenso al Rettore (a Novembre). Meno agli studenti di scienze politiche che hanno strumentalizzato l'occasione. Il papa poteva tranquillamente venire, parlare, senza pretendere che non ci fossero dissidenti visto le sue continue accuse alla scienza (vedi l'ultima enciclica).

Mi sento molto vicino a quello che ha scritto Ardemagni qui.

Chiudo affermando che l'invenzione di un papa senza libertà di parola - quando questi è presente un giono si e uno no in televisione permettendosi di parlare degli argomenti più disparati - è la più grande castroneria che giornalisti e politici abbiano detto negli ultimi anni.

sabato, dicembre 15, 2007

Senza parole

Ieri sera mentre tornavo a casa leggo sullo schermo che da brevi news sulla banchina della metro che Mussi ha protestato per tagli in finanziaria alla ricerca. La notizia risulta poi introvabile nei TG e nelle edizione in rete dei giornali... alla fine trovo poche righe su un articolo di Repubblica

Mugugni e proteste per i tagli alla ricerca e al sud - La quadra forzata dei conti con tagli e risparmi provoca lamentale nella stessa maggioranza e anche da parte di alcuni ministri. Le dichiarazioni di voto non fanno sconti, neppure nei banchi della maggioranza. Durissimo il ministro per l'Università Fabio Mussi (Sinistra democratica). Secondo i calcoli del ministero università e istituti di ricerca avranno 92 milioni di euro in meno e "tagliare i fondi della ricerca è un atto grave e suicida per il paese".

Adesso non ricordo quanto era il totale dei fondi per gli istituti di ricerca l'anno scorso, ma 90 milioni di euro sono una cifra consistente sul totale! Invece di adeguarci alle percentuali di PIL degli altri paesi europei diminuiamo sempre di più...

Ormai sono stufo di ripetere sempre le stesse cose. E' evidente che la ricerca è la cosa più facile da tagliare, non è un servizio che si nota e non da benefici entro il quinquennio di programma di governo. Le il paese si trova in condizioni disastrose però dipende anche e soprattutto perché non si punta su ricerca e innovazione tecnologica! Forse se 10 anni fa, 20 anni fa si fosse puntato di più sulla ricerca spaziale, o su la ricerca in campo nucleare forse adesso avremmo tecnologia da vendere all'estero...

Leggo poi nello stesso articolo

La lobby del volontariato poi si porta a casa l'incremento del fondo per il cinque per mille. Il tetto così per il 2009 passa da 100 a 380 milioni di euro. In arrivo anche 500 mila euro per favorire l'erogazione del 2006 e del 2007.

Il 5x1000 che doveva essere un fondo aggiuntivo volontario per la ricerca e il volontariato è sempre più per il volontariato e sempre meno per la ricerca... se si va a vedere poi dove vanno a finire le preferenze all'interno della ricerca si vede che vanno quasi esclusivamente in campo biomedico, Telethon su tutti.

Come fa poi uno a non cadere in depressione...bah

mercoledì, dicembre 12, 2007

Telethon contro corrente

E' da poco terminata la maratona Telethon. Ne approfitto per schierarmi contro questa manifestazione mediatica di raccolta fondi. Sembrerebbe assurdo andare contro un'organizzazione tanto benefica che fa della sana ricerca senza sprecare fondi (l'uso dei fondi è chiaro e si può verificare la virtuosità dell'organizzazione).

Succede però che sempre più spesso la ricerca a scopo biomedico va a scapito delle altre materie scientifiche. Mi spiego meglio: è nota a tutti la situazione disastrosa della ricerca italiana. Raccogliere ingenti quantità di fondi tramite donazione di questo tipo fa sentire a posto la popolazione. "Io la mia parte l'ho fatta, anche quest'anno ho mandato avanti la ricerca". In realtà così si manda avanti solo un piccolo settore della ricerca, importantissimo, ma molto sfruttato dal punto di vista delle storie che se ne possono trarre. E' facile "estorcere fondi con racconti delle malattie e dei malati. Non altrettanto facile è raccogliere fondi per la ricerca pura.

La ricerca Biomedica in massima parte è una ricerca mirata su un determinato problema e che spesso porta a brevetti premeditati già in fase di progettazione della sperimentazione. E' insomma ricerca applicata.

Trovare fondi per ricerche che non hanno altro scopo se non conoscere meglio un qualche aspetto della realtà che ci circonda senza averne immediate ricadute tecnologiche è molto più difficile.

Tali ricerche all'estero sono finanziate anche dai privati, cosa praticamente assente qui in Italia.
E' lo stato qui che fa andare avanti gli istuti di ricerca.

Perché allora questa inventiva anti-Telethon?

Perché Telethon addormenta le coscienze di chi da una donazione di due euro con un sms convinto di aiutare la ricerca scientifica. Sta aiutando alcuni malati e alcuni ricercatori ma non la ricerca!

Immagino che non sia un discorso condiviso... Discutetene pure con me! Sono aperto ai commenti costruttivi.

giovedì, dicembre 06, 2007

Violini

La partenza dell'Atlantis è stata rinviata, per adesso di 24 ore ma potrebbe slittare ulteriormente.
Pare ci siano dei problemi con 2 dei 4 sensori all'interno del serbatoio del propellente



Intanto mi consolo con questo stupendo video del nuovo robot Toyota... sembra di essere davvero proiettati in un futuro finora solo immaginato. Forse dovrei trasferirmi in Giappone!