martedì, settembre 01, 2009

Icod de los Vinos e Masca

Resoconto delle visite di Sabato scorso. Continua il viaggio verso la zona nord-est dell'isola, questa volta puntando alle bellezze floro-faunistiche e paesagistiche del luogo. La prima tappa è Icod de los Vinos, un paesino sulla costa che necessita di un ora e mezza di guagua (l'autobus come viene chiamato qui) per essere raggiunto. Si passa per la zona di Puerto de la Cruz e poi lasciata l'autostrada si attraversano una serie di paesini sulla costa, che è rocciosa e in alcuni tratti a picco sul mare. Come al solito è presente il solito strato di nuvole: il burro è sempre li ad aspettarti appena valicate le montagne! Man mano che si procede però lo strato grigio sembra farsi via via più rarefatto fino a lasciar quasi trasparire il sole una volta arrivati ad Icod!

La principale attrazione turisitica del posto è rappresentata dal Drago Millenario, un albero che si stima abbia tra i 1000 e i 2000 anni e che è considerato il simbolo dell'isola di Tenerife. Si tratta di un enorme esemplare di Dracaena Draco alto 20 m e con una circonferenza alla base del tronco di 10 m. Trattandosi di una pianta monicotiledone non presenta i classici anelli del tronco e datarla in modo preciso è difficile ma è considerata comunque una pianta millenaria, facendo una stima basata sul numero di divisioni del tronco. In realtà guardando le immagini sembra che i vari rami siano contorti e seghettati più che suddivisi varie volte. Facendo un confronto con esemplari più giovani ci si accorge come piante di decine di anni, presenti un po' ovunque nell'isola sulle strade, abbiano al massimo 3 o 4 divisioni e un aspetto totalmente diverso. Si intuisce quindi la notevole età di questo esemplare. Il parco botanico in cui è conservato non è eccezionale ma presenta varie altre specie endemiche delle Canarie.

Poco distante dal Drago Millenario c'è la casa delle farfalle, una struttura che raccoglie lepidotteri da ogni parte del mondo!
Entrando nella grande sala chiusa si viene trasportati in un ambiente tropicale estremamente umido, pieno di piante e con farfalle svolazzanti per ogni dove!
Si può iniziare un vero e proprio safari (io l'ho fatto ovviamente ;) tentando di fotografare tutte le specie presenti nella sala, vi posso assicurare che ne vale la pena! In alcune bacheche sono contenuti bruchi e crisalidi per far vedere il ciclo vitale e le varie fasi della metamorfosi.














Dopo una breve sosta nel parco cittadino per il pranzo sono ripartito alla volta di Masca. Questo paesino di 120 anime, ancora molto tradizionale nonostante sia visitato da un gran numero di turisti, si trova in una delle regioni più impervie dell'isola. Attraversando i monti del massicio del Teno si arriva ad un profondo canyon che arriva fino al mare dove nella zona più elevata è saldamente ancorato alla roccia il paesino di Masca. Il mio piano originario era di scendere tutta la valle per arrivare alla spiaggia e da li diregermi con una barca alla volta di Los Gigantes, una spiaggia turisitica che sorge al lato di una altissima scogliera a picco, per poi completare il giro dell'isola tornando a La Laguna dal lato sud. Purtroppo non essendoci barche disponibili ho dovuto cambiare piani e limitarmi a visitare il paese: la discesa avrei potuto farla senza grandi problemi ma la risalita sarebbe stata oltre le mie capacità fisiche... Il panorama si è dimostrato mozzafiato, l'unico termine di paragone che mi viene in mente è la valle in cui entra l'elicottero di Jurassic Park appena arrivato sull'isola... in quel caso si trattava delle Hawaii, altra sede di importanti telescopi, anche solari, sarà un caso?














Fare il giro per il paese è stato molto faticoso, la pendenza è elevata e si va sempre in forte discesa o salita. Il panorama però è impagabile. Molto caratteristica la piazzetta: con una piccola chiesetta, è lo spiazzo piano più grande del paese e consiste in circa 200 metri quadri di terrazza sulla valle. Il viaggio di ritorno è stato alquanto lungo visto che dovevo ripercorrere circa 70 km con 3 cambi di autobus prima di arrivare a casa e la cosa più difficile è stata rimanere sveglio in prossimità della fermata dove scendere. Ormai la mia sonnolenza sui veicoli a 4 ruote è diventata proverbiale... ma in fondo avevo fatto molta strada anche a piedi e la stanchezza può essere una buona giustificazione!


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