mercoledì, settembre 09, 2009

El Médano, Playa de las America e il Museo de la Ciencia y del Cosmo

Per l'ultima escursione della mia permanenza a Tenerife ho deciso di esplorare anche la parte più turistica e massificata dell'isola, la zona sud. El Mèdano mi era stata descritta come una spiaggia molto bella, frequentata molto da chi pratica kitesurf e windsurf. Non ho trovato sportivi ma la spiaggia è veramente stupenda!















Sono arrivato presto, prima delle 9, trovando una bassa marea che aveva allungato tantissimo la spiaggia. Tantissime persone, più che altro del posto (domenica alle 9 di mattina...), passeggiavano sul bagnasciuga e mi sono unito a loro. Sulla sinistra la montagna roja difende la spiaggia dall'assalto dell'oceano: si tratta di un piccolo cono vulcanico alto poche centinaia di metri. Alle spalle della spiaggia un piccolo lago salato da rifugio ai volatili migratori in primavera. Finita la spiaggia mi sono inerpicato sul promontorio, un vulcano ancora più piccolo della montagna roja. Il Sole che batteva insistentemente sul mare creava dei riflessi davvero stupendi, ne ho approfittato per alcuni scatti molto suggestivi.





















































La tappa successiva è stata Playa de las America, il posto in assoluto più artificiale dove sia mai stato! Le collinette intorno alla cittadina sono placcate di alberghi resort e casinò. La costa invece è decorata da una serie di spiagge artificiali protette da frangiflutti. Le stradine e il lungomare sono popolati da turisti di internazionale obesità: americani inglesi tedeschi in massima parte. Ovunque nella campagna retrostante complessi di villette squallide in residence chiusi in recinzioni e cantieri di altri complessi turistici in divenire. Sapevo che la visita sarebbe stata dolorosa ma per avere una visione più completa dell'isola dovevo vederne anche questa parte.













Tornato a La Laguna sono andato a visitare il Museo de la Ciencia y del Cosmo, che si trova proprio affianco all'istituto di astrofisica e che da questo è stato promosso e ideato. Il io interesse oltre che turistico e da curioso era ovviamente anche professionale: volevo cogliere l'impressione generale che un museo del genere aperto a tutti senza guide da al visitatore, magari appuntandomi qualche buona idea da applicare anche all'Astrolab a Roma! La visita è stata molto interessante; nonostante il settore astronomico sia predominante il museo tratta degli argomenti scientifici più disparati: una buona metà è dedicata a sole stelle e pianeti, un quarto alla fisica di altri settori, soprattutto ottica e meteorologia, il restante quarto alla biologia, soprattutto alla fisiologia umana. C'è anche un po' di matematica e di geologia.

Tutti gli stand sono basati sul principio di operare su ciò che si vede per capirlo, un po' come l'Astrolab. La cosa funziona anche se non si è guidati: ho visto molti bambini curiosi e divertiti da ciò che vedevano. Anche qui alcune cose non funzionanti... ma solo un paio. La struttura è più grande dell'Astrolab ma è tutto contenuto in un unica sala. In definitiva non è paragonabile con strutture più grandi come Explora! di Bristol, Nemo di Amsterdam o su dimensioni ancora più vaste Science Museum a Londra e la citè des sciences a Parigi anche se lo spirito è lo stesso, come lo è dell'Astrolab!




le altre foto le trovate qui...

Nessun commento: