sabato, febbraio 14, 2009

La Bussola d'Oro

Vecchia recensione fatta a suo tempo per Anobii... con molto successo, è la seconda più votata per questo libro!

Un libro Fantasy non deve necessariamente essere epico, deve anzitutto creare un nuovo mondo dove il lettore potrà spaziare con la propria fantasia anche al di là di ciò che viene narrato. Pullman va oltre scrivendo un libro che parla di molti mondi anche se le avventure di questa prima parte della trilogia si sviluppano solo nel mondo di Lyra, molto simile al nostro. Quella descritta all'inizio della storia sembra un'Inghilterra della fine dell'ottocento, con conoscenze scientifiche nettamente superiori anche se tecnologicamente hanno da poco iniziato ad usare l'elettricità e si spostano in zeppelin. Il nord è ancora un territorio misterioso e semiesplorato. Da questo punto di vista il genere richiama anche lo steampunk. L'europa è dominata culturalmente dal Magisterium, una complessa moltitudine di ordini religiosi che si sono sostituiti al papa nella guida della chiesa e non solo. La scienza viene chiamata teologia sperimentale e deve sottostare ai dogmi imposti dal magisterium. Molti interessi spingono ad indagare su strani fenomeni che avvengono al nord e che coinvolgono ...la Polvere. Cosa sarà mai? in che modo una bambina di 11 anni sarà coinvolta in tutto ciò e chi sono i misteriosi Ingoiatori che rapiscono bambini in tutto il paese?

Elemento centrale sono i daimon, anima e coscienza condensata fuori dall'individuo stesso, che può conversare con se, rincuorare e consigliare. Il daimon si presenta in forma di animale, quello dei bambini può cambiare forma a suo piacimento, mentre si stabilizza quando si diventa adulti.

Molti hanno paragonato il ciclo "Queste oscure materie" con Narnia. Effettivamente si possono notare molte cose in comune: animali parlanti, viaggio tra mondi paralleli, bambini intrepidi, la ricerca del significato di bene e male. Questo superficialmente. In realtà è sicuramente vero che Pullman ha attinto dalla saga di Lewis ma le due opere sono nettamente opposte e in contrasto l'una con l'altra. Mentre il finale di Narnia si rivela una melensa parabola cristiana che rilegge in chiave fantasy il paradiso cristiano la "Bussola d'oro" si pone nettamente in contrasto con ogni teologia. La chiesa è un'organizzazione malvagia, la stessa scienza accademica è uno strumento acritico nelle mani del magisterium. La possibilità di viaggiare tra i mondi è un'eresia che non può essere neanche nominata e la polvere è un nemico invisibile che va distrutto ad ogni costo. L'unica cosa che riesce a fare la chiesa è averne paura. Toccherà a Lyra scoprire cosa c'è al di là del velo dell'aurora boreale.

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