sabato, novembre 15, 2008

Diario di una rivolta pacata \ 10

Rieccomi qui per raccontare come promesso quello che è successo negli ultimi due giorni. Partiamo da giovedì sera.

Per i troppi impegni non ero riuscito ad andare alle lezioni serali per tutta la settimana ma non volevo mancare l'ultimo appuntamento. E così dopo la normale lezioni di Planetologia sono rimasto per assistere alle lezioni di "Acustica" del Prof. Moleti e "Scienza e guerra" del Prof. Shaerf. La lezione di acustica è stata incentrata tutta sull'orecchio (campo di ricerca del professore) sia dal punto di vista anatomico che fisico-matematico. Molto interessante, ha chiaramente spiegato come sia accurato e complicato il funzionamento dell'orecchio, in particolare della coclea. Dopo un breve break per mangiare qualcosa il Prof. Shaerf ha illustrato brillantemente la storia degli intrecci tra scienza e guerra a partire da Archimede e Leonardo da Vinci fino agli sviluppi atomici della Seconda Guerra Mondiale. Alcuni gustosissimi aneddoti hanno ravvivato la lezione che si è conclusa con scroscianti applausi. Qui di seguito una delle battute finale in cui sono stati sottolineati alcuni dati sugli incidenti per far capire la differenza tra rischio matematico e rischio percepito, in relazione anche alla percezione del pericolo derivante dell'energia nucleare.



Passiamo invece alla manifestazione di ieri collegata allo sciopero generale dell'Università e della Ricerca. Partita sotto tono per via del numero di partecipanti di Tor Vergata (circa 200 persone) si è via via ripresa fino a diventare qualcosa di emozionante. Al solito abbiamo aspettato che il corteo partito dalla Minerva arrivasse a piazza dei cinquecento per accodarci. Questa volta avevamo a disposizione anche un furgoncino munito di altoparlanti e statua in cartapesta della Gelmini. Dopo alcune manovre difficoltose per inserirci mantenendo il cordone (a cui ho partecipato durante tutta la manifestazione) tutto intorno al nostro blocco siamo finalmente partiti per via Cavour. In gran parte seguivamo il percorso del corteo del 30 ottobre scorso, mantenendoci più o meno a metà del fiume umano di ragazzi delle varie università. A differenza della scorsa volta però le rappresentanze venivano da tutta Italia. In particolare noi eravamo preceduti dai sardi e seguiti dai bolognesi. Il cordone ha funzionato molto meglio, tenendo bene senza rompersi, perché i volontari per contenere i nostri manifestanti erano molti di più. In generale anche se i nostri numeri non erano esaltanti la manifestazione è stato molto più grande del troncone universitario di quella del 30. Notizie arrivate quando noi eravamo alla fine di via Cavour davano la testa del corteo a largo Argentina mentre la coda stazionava ancora a Termini in attesa di procedere su via Cavour. Fatevi due conti... Arrivati a Largo Argentina tutta la zona di Montecitorio era ormai assediata da pacifici manifestanti che si erano accumulati non solo davanti a piazza Colonna ma anche in tutte le vie limitrofe. A questo punto il corteo si spezzato in vari rivoli e anche noi abbiamo lasciato il camioncino parcheggiato proseguendo lungo le stradine per arrivare al parlamento. Lo spazio esiguo offerto dalle viuzze ha esaltato il nostro numero attirando l'attenzione di commercianti e turisti. In particolare è stato emozionante entrare tutti in corteo con il cordone a compattare i bordi, mano nella mano festosi e cantando i nostri slogan alla piazza del Pantheon. Si sono girati tutti a guardarci! Quindi abbiamo proseguito rallentando sempre di più man mano che ci avvicinavamo al parlamento, che alla fine abbiamo raggiunto urlando: "via i mafiosi dal parlamento!"

Mentre vi parlo sono in corso gli Stati Generali dell'Università, una riunione di ricercatori e studenti proveniente da tutta Italia che produrrà un documento propositivo per il governo. Visto che chi viene pagato dai cittadini è capace solo di provocare disastri quando tenta di fare leggi su realtà che non capisce e visti gli attacchi che sono stati portati verso gli studenti adducendo che non siamo propositivi e costruttivi, ecco che rispondiamo facendo noi il loro lavoro, a gratis!




1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo, la manifestazione e' cominciata davvero sotto tono: Poche persone e poi quei cazzo di cordoni, li ho odiati guarda. Io praticamente attaccavo briga con gli organizzatori ;)
Dopo che siamo confluiti tutti in via Cavour, comunque, l'ambiente si e' scaldato: eravamo davvero tantissimi e il furgone di Tor Vergata emetteva la musica piu' bella (Blues Brothers, Bob Dylan, David Bowie, Caparezza)... alla fine molto divertente.