mercoledì, maggio 18, 2011

Il giorno prima della Luna Piena

Sull'autobus verso casa, le otto di sera ormai passate, ancora una volta perché mi sono lasciato prendere la mano dalle cose da fare in laboratorio... È più forte di me, a volte non riesco a mettere via il saldatore, l'ultimo specchio da montare sul banco ottico. Mi rimarrebbe il tarlo nel cervello, a volte mi rimane lo stesso... Pochi metri prima di arrivare alla fermata compare l'autobus, quantomeno non arriverò tardi per cena. Lungo la strada il cervello è staccato, segue la musica classica che esce dalle cuffiette senza elaborare nuove stramberie da montare il giorno dopo. La strada scorre veloce e ormai manca poco, la prossima fermata è il capolinea, inizia in un crescendo "l'uccello di fuoco" di Tchaikovsky. Rotatoria, ennesime macchine che si infilano tagliando la strada all'autobus, come poco prima ha fatto l'autobus stesso. La curva in uscita dal circolo vizioso rotativo porta lo sguardo verso i castelli. Il Sole sta tramontando, non sembrava. Alcune finestre di Frascati e Marino riflettono indietro la luce calda del tramonto, tanti puntini luminosi, tante torce. Tchaikovsky raggiunge quasi l'esplosione del climax, l'autobus gira ancora un po' ed ecco che verso Monte Porzio, sopra i castelli troneggia la Luna rotonda luminosa, grande come sembra solo quando è vicinissima all'orizzonte, vicina a luoghi e oggetti che conosci, con cui puoi confrontare la sua grandezza lontana. Il giorno prima della Luna Piena il Sole tramonta poco dopo l'arrivo di Selene. Gli ultimi raggi dorati infiammano le colline dei castelli romani e cercano quasi di arrivare fino a quella Luna enorme per ricololarla, invece lei rimane impassibalmente di quel color grigio ghiaccio, così vicina, così lontana. Crescendo finale. L'autobus fa l'ultima curva prima di fermarsi. Ora la Luna e i castelli sono di lato e ho il finestrino dritto davanti a me. Ed ecco che il direttore del concerto di luci, che si era tenuto in disparte, alle spalle del palcoscenico, fa la sua comparsa: il Sole esce dagli alberi che lo coprivano e semiriflesso dal vetro compare subito alla destra della Luna, sopra le colline. Chiude il cerchio del carosello del tramonto. Climax del brano. Poi bisogna scendere dall'autobus, capolinea. Fragili magie che si spezzano dopo un attimo...

3 commenti:

Martina ha detto...

Bellissimo..

Jones il suonatore ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Jones il suonatore ha detto...

A Jones il suonatore piace tanto questo elemento. :)

P.S. Hai mai ascoltato il concerto di Tchaicovskji per violino e orchestra op. 35 (la seconda parte dell'allegro moderato è eccezionale!)