venerdì, novembre 23, 2007

Il futuro del cinema

Ultimamente si parla molto di come si modificheranno le vendite dei film nei prossimi anni. La tendenza parrebbe essere tutta a sfavore delle sale cinematografiche. Sempre più spesso infatti i nuovi blockbuster vengono distribuiti in contemporanea nelle sale e come DVD. Presto si affermerà anche la vendita tramite internet, la vera rivoluzione che trasformerà radicalmente il mercato. Potremo gustarci il film in alta risoluzione sul PC di casa rivedendolo (legalmente) tutte le volte che vorremo. L'alta risoluzione garantirà il mercato del download legale (il peer to peer continuerà sempre ad esistere) che sarà comunque sempre una fetta minore degli scambi file rispetto al p2p. Che fine faranno allora le sale? Nel resto del mondo pare ci sia una tendenza netta a trasformare le vecchie sale in modo da poter proiettare film in altissima risoluzione audio-video. Non solo, con le nuove tecnica si sta affermando sempre di più la proiezione in 3-D. Ricordate gli occhiali rossi e verdi che permettevano di vedere oggetti (nella mia infanzia erano dinosauri) dalla carta o (meno di frequente) dallo schermo? Avevano il piccolo difetto di dare fastidio agli occhi se utilizzati a lungo, moltissime persone se soffrivano. Ora è stato risolto grazie ad una nuova tecnica per cui le due immagini non usano colori diversi ma diverse polarizzazioni dell'immagine. Basta poi indossare degli occhiali con 2 filtri polarizzati in modo diverso (uno in orizzontale e l'altro in verticale) per riuscire a far ricostruire al nostro cervello un'immagine 3-D. E' notizia di questi giorni l'annuncio della Disney che tutti i film prodotti da ora in poi dallo studio di animazione potranno essere visti anche in 3-D. Ovviamente questo comporta tutta una serie di modifiche agli apparati sia di ripresa che di proiezione. Nel mondo le sale si stanno già attrezzando, qui in Italia invece non ne esiste neanche una! Cosa aspettiamo a farle? Non ci venissero poi a dire che non va più nessuno nei cinema e che sono in crisi, la colpa è anche (soprattutto) loro

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