Venerdì scorso ho finalmente incontrato il
responsabile del mio stage qui allo
IAC di
Tenerife! Arturo si è rivelato, come sospettavo, una persona eccezionale: ha subito risolto alcuni problemi di
programmazione dando una svolta nell'analisi dati che sto conducendo. Mi ha quindi proposto una visita all'
osservatorio del
Teide! Con somma gioia quindi ho scalato su una macchina dell'istituto i 2000 metri di dislivello spalmati su 40 km di tornanti. Abbiamo
attraversato la famosa corona forestale che attornia la catena montana di
Tenerife, tra lecci pini canarini e altri alberi . A circa 1500 m di altezza infatti si trova il punto di inversione termico che provoca una nuvolosità perenne, ma solo a quella quota! Da qui deriva la frondosità eccezionale in quota, dovuta all'estrema umidità che condensa sulle foglie permettendo una ricca flora. Il paesaggio è decisamente più arido a quote più basse e i pochi alberi sono
essenzialmente palme e simili. Niente però in paragone al paesaggio lunare di cui si gode appena al di sopra delle nuvole! La strada si inerpica sempre più in alto tagliando rocce
sedimentarie e antiche colate laviche. Poi
improvvisamente sul lato sud-est si scorge Gran
Canaria, una delle isole più grandi dell'arcipelago, che svetta delle nuvole e può essere vista solo a quest'altezza. Dal lato opposto invece si vede lo strato compatto di nuvole che sovrasta
costantemente Puerto de la
Cruz e che vengo a sapere da Arturo che qui viene chiamato "
el vientre de burro", la pancia dell'asino... dall'alto ha tutto un'altro aspetto, setoso-
ovattoso... e poco oltre la Palma, con i suoi osservatori notturni. Dopo qualche altra curva ecco il complesso di osservatori del
Teide, e più a sinistra di tutti il
Themis. La struttura è eccezionale, o almeno tale sembra ad un novizio quale sono io. Gli unici termini di paragone sono l'
osservatorio di Monte
Porzio, nei cui sotterranei ho visto della
strumentazione dell'
LBT e la torre solare di Monte Mario, che risalendo agli anni '50 risulta appartenere ad un'altra epoca. La sala di controllo racchiude una ventina di monitor, ognuno dedicato al controllo di uno strumento o all'interfaccia di una delle funzioni del telescopio. La
cupula fa impressione e lo
spettrografo è di complessità e
funzionalità che fanno spalancare la bocca! Non vedo l'ora di tornare... visto che la visita è stata imprevista quanto gradita non avevo la macchinetta con me, ma se vorrete pazientare qualche giorno vi mostrerò anche queste meraviglie dell'isola degli astrofisici!
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