Subito dopo la notizia della rinuncia alla visita papale erano seguite una serie interminabili di commenti politici. Mi è
conseguentemente salita una tale rabbia viste le dichiarazioni che mi era venuta voglia di scrivere un post chilometrico. Continuando a leggere articoli e sentendo i servizi dei vari
TG ho optato per una piccola riflessione e basta: meglio dimenticare in fretta.
Sono tuttora favorevole ad un incontro tra il papa e l'università. Non in sede di apertura dell'anno accademico e non per una lectio
magistralis con comunicazione a senso unico. Mi sento molto vicino ai
Professori di Fisica che avevano manifestato il loro dissenso al Rettore (a Novembre). Meno agli studenti di scienze politiche che hanno strumentalizzato l'occasione. Il papa poteva tranquillamente venire, parlare, senza pretendere che non ci fossero dissidenti visto le sue continue accuse alla scienza (vedi l'ultima enciclica).
Mi sento molto vicino a quello che ha scritto
Ardemagni qui.
Chiudo affermando che l'invenzione di un papa senza libertà di parola - quando questi è presente un
giono si e uno no in televisione permettendosi di parlare degli argomenti più disparati - è la più grande castroneria che giornalisti e politici abbiano detto negli ultimi anni.
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