Più cose vedo, più cose conosco. Più cose conosco, meno cose capisco.
PKNA
PKNA
Sono passati sette anni da quando sono entrato in questa facoltà (il che significa che nel computo ci sono due anni di troppo) e sento che questo momento è un po’ una conclusione di un percorso e l’inizio di un altro. Potrei quasi dire che, in modo figurato, ho finito la mia passeggiata per il lungo corridoio di SOGENE... ad ogni modo temo che dovrete sopportare la lettura di questo mio tirare le somme visto che tra le righe cercherò di ringraziare tutti quelli che in questo percorso mi hanno accompagnato.
Anzitutto devo ringraziare tutto il Gruppo di Fisica Solare. Devo dire che tutte le tesi che mi erano state proposte mi allettavano molto, quella che ho scelto era sicuramente la più complessa dal punto di vista pratico, ma anche la più interessante e ricca di opportunità per il futuro. Di una cosa ero e sono convinto, che tutto quello che sono riuscito a fare su questo strumento così complesso e delicato, un vero diavolo come lo definisce Gamow, lo devo alla sinergia di forze che il gruppo ha profuso nel progetto. Ho ricevuto aiuti e consigli davvero
da tutti e così ringrazio (per nome visto che in laboratorio ci si chiama così): Francesco, per l’impareggiabile guida e per avermi sempre seguito; Dario, per l’impagabile presenza ogni qualvolta avevo un problema e per tutte le correzioni del mio inglese maccheronico; Martina, gran parte del lavoro (davvero ottimo) sul prototipo è merito tuo, ma spero d’essere stato d’aiuto nel mettere le lentine; Roberto, sei stato il primo a farmi mettere le mani su un banco ottico e mi hai sempre aiutato; il Prof. Alberto Egidi, per l’impagabile esperienza con l’elettronica e la strumentazione; Arnaldo, i tuoi dolci hanno sempre alleggerito qualunque problema; e poi Marco, Fabio, Marta, Valentina, Stefano, Laura, Alberto, Bart, Silvia.
Fin dal corso della triennale avete sempre avuto il pregio di appassionarmi a quello che fate, trasmettendo l’entusiasmo e i contenuti delle vostre ricerche anche nella didattica. E’ per questo motivo, per l’interesse in quello che fate e per lo stupendo clima umano che vi contorna che fin dalla tesi triennale ho cercato di intrufolarmi nel laboratorio. Spero che questo percorso insieme possa proseguire.
Grazie anche per l’opportunità che mi avete dato di vedere un Fabry-Pérot al lavoro. Le esperienze a Sacramento Peak e a Tenerife sono state davvero utili e uniche. Per questo ringrazio anche Arturo e tutte le persone che mi hanno aiutato allo IAC e al Themis. Un ringraziamento anche a tutta la comunità di fisici solari e tecnici di Sunspot, che mi ha accolto facendomi sentire uno di loro.
Un ringraziamento va anche a Ilaria, Mauro, Fabrizio e Serena dell’Osservatorio Astronomico di Roma che mi hanno introdotto nel mondo della Fisica Solare quando ero ancora all’ultimo anno del Liceo. E’ innegabile che è stata l’esperienza con voi a indirizzarmi verso questo, tra i tanti interessi che avevo.
Da ormai tre anni divido le gioie e i dolori del divulgatore con il gruppo DIVA dell’Osservatorio Astronomico di Roma. Buona parte della mia spigliatezza in pubblico e dimestichezza nel semplificare i discorsi la devo all’esperienza accumulata con voi. Un grazie quindi a Francesco, Marco, Riccardo, Roberto, Gabriele, Silvia, Gianluca, Mena, Fabio.
Altre esperienze davvero formative sono state quelle che mi hanno visto coinvolto dentro ScienzImpresa. Un grazie va a tutti i soci, con la speranza che le nostre nuove attività possano crescere nel tempo.
Non deve essere facile sopportarmi quando trasformo casa in un laboratorio... e non succede di rado. Angela, Roberto, Ilaria, siete il mio punto fermo nella vita. Mi avete sempre spronato nel mio percorso appoggiando le mie scelte. Voglio qui sottolineare poi, che mia madre è stata tra le poche persone a leggersi tutto questo tomo, facendo un prezioso lavoro di correzione! E insieme con mia sorella mi ha aiutato nella dettatura delle correzioni... Un grazie davvero immenso va a tutta la mia famiglia, anche a chi purtroppo non può essere qui oggi per le congratulazioni. So per certo che sareste orgogliosi di dove sono e cosa faccio oggi; il mio pensiero va anche a voi, sempre con affetto.
C’è poi una seconda famiglia che sopporta me e i miei terribili colleghi (oltre che il proprio stesso figlio) nelle loro bizzarrie. Nino, Elisa, Ilaria, Vincenzo, non smetterò mai di ringraziarvi per la vostra immensa ospitalità e l’affetto che dimostrate.
Non è molto consueto vedere dei compagni di classe del liceo ancora uniti ad anni di distanza dal diploma, ma noi siamo una stupenda eccezione. Ormai ci conosciamo da una vita, eppure non c’è serata passata con voi che non ricordi allegra e spensierata, da veri cretini.
Esco da questa facoltà soddisfatto dei corsi che ho seguito, delle conoscenze che ho acquisito, degli ottimi insegnanti che ho avuto e sentendomi incredibilmente arricchito da tutta l’esperienza. Sopra ogni altra cosa però sono soddisfatto dei colleghi che ho incontrato qui a Tor Vergata, ragazze ragazzi con le menti più acute e fantasiose che io abbia mai conosciuto. A tutti voi devo un grazie enorme, mi avete sempre fatto sentire a casa varcando le porte di questa facoltà di Scienze. Abbiamo diviso le fatiche degli esami, proposto ed esaminato le idee più
assurde, chiacchierato di quanto di più distante ci fosse dal nostro percorso di studi, sempre con una buona dose di autoironia. Ho trovato persone straordinarie in ogni campo, capaci di preoccuparsi per il futuro di questo paese con una responsabilità che è difficile trovare anche nelle persone che questo paese lo amministrano. Per quanto è stato possibile abbiamo cercato di portare la cultura prodotta qui dentro anche fuori, alla cittadinanza, riuscendoci con successo in almeno un paio di occasioni. Recentemente siamo saliti persino sui tetti di
Roma per difendere l’Università. Ad alcuni sarà sembrato che quei due mesi siano stati tempo perso, che si sarebbe dovuto impiegare per concludere prima gli studi. E stato invece il periodo di tempo speso meglio nella mia vita, sarà sempre orgoglioso di essere stato li con voi. Un pensiero speciale va quindi anche ai ricercatori della Rete29Aprile.
Molti di voi sono più che semplici colleghi, sono amici cari con cui ho diviso tanti momenti fuori dalla facoltà negli ultimi anni. I volti vicini nel corso degli anni sono cambiati, alcuni hanno cambiato studi, altri hanno iniziato a lavorare, altri ancora sono partiti cambiando città, alcuni mi salutano oggi come affacendatissimi dottorandi. Vi ricordo tutti con affetto e doppiamente qui vi ringrazio. L’elenco sarebbe troppo lungo ma ognuno di voi sa bene quanto gli devo.
Come non ricordare poi l’altra Scienziata dell’Universo che si laur(e)a con me oggi? Abbiamo diviso tanti esami insieme, punzecchiandoci sempre a vicenda per studiare senza perdere tempo (non sempre con successo) e portando sempre a casa un buon risultato alla fine. Abbiamo diviso insieme tutto questo faticoso periodo di scrittura, sostenendoci quando arrivavamo allo stremo. Non potevamo non laurearci lo stesso giorno. Grazie di tutto!
Un ringraziamento speciale poi va alle tre persone con le quali ho condiviso di più questi sette anni qui, ormai per me sono tre fratelli aggiunti. Non so se avremo fortuna con le nostre idee, magari tireremo su progetti importanti o forse le cose ci porteranno a vivere in posti diversi in futuro. So che rimarremo sempre comunque vicini, con quella immancabile dose di eccentricità e fanciullezza interiore che ci accomuna.
Roma, 30 settembre
Luca Azimuth Giovannelli
2 commenti:
che foto magiche :) A parte il fatto che io ho le scarpe di servizio e non quelle di laurea :P Sono tutte e due foto stupende!
La foto di gruppo è stupenda. Io te e Luca formiamo un temibile "cerbero"!!
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