venerdì, gennaio 23, 2009

Neuromante

Inauguro uno spazio già diventato fisso sulla mia pagina di Anobii ma che ripropongo da oggi in poi qui. In pratica tenterò (e finora ci sono riuscito) di scrivere sempre un commento a caldo non appena finisco di leggere un libro. Nei tempi morti riproporrò anche alcuni commenti di libri letti nell'ultimo anno e mezzo.

Quando si legge il capostipite di un genere dopo aver saggiato molti dei suoi diretti discendenti capita spesso di ritrovarsi a dire "ma questa è la stessa cosa che succede in quel film!" Anche in questo caso molte delle idee geniale di questo romanzo sono state riprese in tantissime altre opere. Oltre al pregio di averle presentate per prime Gibson ha il merito di farlo con uno stile davvero unico. Si tratta forse del libro con il registro linguistico più duro che abbia mai letto, ma lungi da essere un difetto crea invece un'atmosfera davvero cyberpunk, non saprei come altro definirla... Gli spunti tecnologici poi sono talmente potenti che si potrebbe fare un elenco infinito di film e anime che ne hanno abusato, senza contare il fatto che ormai sono letteralmente a portata di mano e quindi in una società dominata ormai dal network quantomai reali. Fa pensare il fatto che il World Wide Web dovesse poi nascere solo 7 anni dopo.

Nessun commento: