Tutte le principali arterie di traffico su gomma in questi giorni sono in tilt a causa dello sciopero (con presidi = blocchi illegali del traffico) degli autotrasportatori. In un paese "normale" questo avrebbe creato qualche disagio... in un paese come l'Italia causa l'arresto quasi totale del paese.
Prima di tutto una considerazione di carattere "legale". La libertà di sciopero è innegabile, bloccare con i propri mezzi lunghi 20 metri un casello no. Gli autotrasportatori hanno tutto il diritto di protestare ma fuori dalle autostrade! Quello che andrebbe fatto non è precettare i lavoratori ma sgombrare quelli che stanno bloccando completamente alcuni punti nodali del sistema autostradale.
Interviene però un'altro fattore. Be l'80% del trasporto in Italia si fa su gomma. Questo comporta in casi come questo anche la paralisi di tantissime attività. Viene bloccato l'arrivo di merci di consumo primario di cui non si può fare a meno. Il caso più emblematico è stato l'esaurimento nel giro di poche ore della benzina dei distributori (ridicolo il siparietto di striscia di ieri che dimostrava sperimentalmente che le macchine a benzina possono andare anche ad etanolo e quelle a diesel ad olio di semi: il Brasile ci sta fondando un'economia nazionale! se queste cose non si sanno si è solo degli ignoranti). Tra poco si avranno problemi anche nel campo dei rifornimenti alimentari... e sotto Natale si sa che si diventa affamati...
Questo è il vero motivo della precettazione, che non è però giustificabile a mio parere moralmente. Se l'Italia non si è dotata di trasporto su rotaia e altri mezzi questo non è di certo colpa degli autotrasportatori.
Si vocifera da poco che il trasporto su gomma sarebbe in larga parte in mano ad deputato della CDL che avrebbe manovrato da dietro il complotto per far cadere il governo... basta ... (sia che sia vero, sia che non lo sia)
Conclusione: si ritengano fortunati le migliaia di autotrasportatori in sciopero in un altro paese sarebbero disoccupati. Ci guadagnerebbe però l'ambiente, il Protocollo di Kyoto e il traffico.
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