domenica, aprile 30, 2006
Il Concerto del Capa
Ieri sera Caparezza si è superato. Pur tra mille difficoltà (Pioggia, persone rinunciatere, posto introvabile se non ad alcuni chilometri di distanza) uno sparuto gruppo di rappresentanti russelliani è riuscito ad assistere un magnifico ed irriverente spettacolo quale mai mi era capitato di assistere. Presenti Woods (lo ringrazio del passaggio e della compagnia durante il concerto) e successivamente Bob, Recchia, il Mele e la sua ragazza.
Solamente il backround del concerto lo rendeva unico nel suo genere, vista la particolarità del Forte Prenestino e la ricorrenza dei venti anni di occupazione da parte dei ragazzi (alcuni ormai non più tanto giovani, ma sempre ragazzi) del centro sociale. L' atmosfera era quella di un luogo aperto a qualsiasi sperimentazione.
Caperezza però ha saputo aggiungere una abbondante dose di irriverenza condita con una certa poetica reppata considerando sempre che come lui stesso ha detto "Si comincia alti e poi si finisce sempre a tarallucci e vino". Quello che ha coinvolte forse maggiormente tutti i fan è stata la grande abilità di collegare tutti i brani tramite gag irripetibili e veramente strepitose. Cito solamente l'entrata con Caparezza che ricollegandosi all'ultimo brano del vecchio cd (mamma quanti dischi venderanno se mi spengo...) si finge morto. Lo spettacolo esordisce proprio con la band che entra in scena in processione con una piccola statua di Caparezza con le ali (stile santo del paese) e con lo stesso Caparezza con ali e aureola (prime 2 foto). L'altra si riferisce a "inno verdano" che fa della satira pesante sulla lega (Il palco si è ricoperto improvvisamente di bandiere verdi).
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